La Terapia Cognitivo-Comportamentale offre strumenti diagnostici e di cura sostanziati da numerosissimi studi scientifici che ne dimostrano la validità: in cosa consiste la terapia e cosa fa lo psicologo.
In questo approfondimento a cura della Dott.ssa Mariaelena Zoccarato esploreremo il mondo della terapia cognitivo-comportamentale soffermandoci anche su quelli che sono i disturbi per cui questa terapia è indicata.
Che cosa è la terapia cognitivo-comportamentale?
La terapia cognitivo-comportamentale, di cui sono Specialista dal 1997, nata negli anni Sessanta, è ad oggi uno strumento terapeutico di elezione per la maggior parte dei problemi psicologici e psichiatrici, con un livello di efficacia sulla regolazione dell’intensità e della remissione del sintomo, spesso addirittura superiore a quella degli psicofarmaci.
Risultato di un’acuta ed ampia integrazione tra le più recenti acquisizioni delle teorie dello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale, del comportamentismo, della teoria evoluzionista, dell’attaccamento, delle neuroscienze e delle scienze cognitive, offre strumenti diagnostici e di cura sostanziati da numerosissimi studi scientifici che ne dimostrano la validità.
Quali sono le indicazioni per la terapia cognitivo-comportamentale?
La terapia cognitivo-comportamentale è indicata per molti tipi di disturbi psicologici:
Disabilità intellettive
Disturbo della comunicazione
Disturbo dello Spettro autistico
Disturbo da Deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD)
Disturbo specifico dell’Apprendimento
Disturbo Bipolare e correlati
Disturbi di tipo depressivo
Disturbi d’ansia
Disturbo ossessivo-compulsivo e correlati
Disturbi correlati ad eventi traumatici
Disturbi dissociativi
Disturbi da sintomi somatici
Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
Disturbi sonno-veglia
Disturbi dell’umore
Problemi relazionali
Disturbi di personalità
Problemi di coppia
Disfunzioni sessuali
Disturbi dell’evacuazione
Disforia di genere
Disturbi da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta
Disturbi correlati a sostanze e disturbi addiction
Disturbi parafilici.
Nella stragrande maggioranza dei casi fortunatamente non c’è un quadro patologico importante. Se le emozioni negative che proviamo sono troppo intense rispetto alla situazione in cui ci troviamo, se temiamo troppo il giudizio degli altri, se abbiamo problemi di autostima e ci sentiamo continuamente inadeguati, se abbiamo problemi con i colleghi di lavoro, se veniamo presi in giro o addirittura bullizzati, se siamo vittime di stalking o di mobbing sul posto di lavoro, se dobbiamo affrontare un lutto o se stiamo semplicemente affrontando una situazione nuova o un momento difficile, quello può essere il momento giusto per chiedere un aiuto professionale, per evitare che la situazione difficile acquisti una rilevanza clinica. La pandemia ci ha mostrato l’inadeguatezza della concezione che distingue sani da malati. Sono sempre di più le persone che, pur non avendo un disturbo mentale non stanno più bene. In questa condizione di stanchezza psicologica dobbiamo gestire il senso di profonda e continua precarietà, e le persone si sentono sempre più stanche, spaventate, destabilizzate, confuse.
Che cosa fa lo psicologo cognitivo-comportamentale?
Lo psicologo cognitivo-comportamentale lavora sul qui ed ora. A partire dall’analisi di situazioni concrete, attraverso un rapporto collaborativo e attivo con il paziente, aiuta quest’ultimo a modificare la relazione fra le situazioni di disagio e le risposte emotive, cognitive e comportamentali disfunzionali che causano e mantengono il disagio stesso, mediante l’apprendimento di nuove modalità di reazione. Aiuta inoltre a rilassare mente e corpo, così da attenuare la sofferenza e prendere decisioni in maniera più lucida.
Lo psicologo cognitivo-comportamentale concorda con il paziente gli obiettivi della terapia e li rimodula nel caso in cui non si ottengano risultati anche parzialmente positivi, valutati dal paziente stesso, entro un numero prestabilito di sedute.
Negli ultimi anni la tradizionale terapia cognitivo-comportamentale si è arricchita di approcci sotto-specifici, scientificamente validati, quali le terapie basate sulla Mindfullness (MBCT,MBSR), l’Eye Movement Desensitizazion and Reprocessing (EMDR)e la Compassion Focused Therapy. Queste tecniche integrano il mio approccio terapeutico.
La metodologia e il significato di tali tecniche verrà approfondito in articoli successivi.