La sintomatologia dell’instabilità della spalla è particolarmente vasta e dipende da diversi fattori. In alcuni casi il problema può manifestarsi con dolore nello svolgimento di azioni quotidiane, in altri casi i sintomi sono lievi e difficili da intercettare.
In questo approfondimento torniamo ad occuparci della spalla soffermandoci su una patologia complessa, quella dell’instabilità.
Cos’è e cosa si intende per instabilità della spalla
Partiamo dalle basi. L’articolazione della spalla è la più mobile di tutto il sistema muscolo-scheletrico e, di conseguenza, è anche l’articolazione con maggior rischio di instabilità. In caso di instabilità della spalla, generalmente si riscontra la perdita della capacità di sostenere i normali rapporti articolari, anche in caso di traumi a bassa energia. Entriamo nello specifico: si parla di instabilità della spalla quando si verifica nel paziente una manifestazione sintomatica di un movimento patologico di una superficie articolare rispetto ad un’altra superficie articolare adiacente. Questo chiarimento si rende necessario in quanto non tutti i movimenti articolari non fisiologici possono essere associati alla presenza di una patologia come quella della spalla instabile.
Che differenza c’è tra instabilità e lussazione
Si parla di lussazione quando la testa omerale fuoriesce dalla cavità glenoidea. Questo accade in genere in seguito ad un trauma, ma può verificarsi anche a causa di una aumentata lassità articolare. In caso di lussazione è necessario recarsi in Pronto Soccorso, dove si procederà con una manovra di riduzione utile a ripristinare i normali rapporti articolari. A volte il paziente è in grado di ridurre la lussazione da solo ma questo accade quasi sempre dopo la prima.
Spalla instabile: la classificazione di Stanmore
Prima di analizzare quelle che sono le cause dell’instabilità di spalla, è doveroso specificare che questa problematica può essere di origine traumatica o atraumatica. Il secondo caso comporta evidentemente problemi maggiori, sia per quanto riguarda la diagnosi che per quanto riguarda il trattamento. Specifichiamo inoltre che esistono differenti tipologie di instabilità di spalla. Per valutare una spalla instabile sono stati individuati alcuni elementi da tenere in considerazione:
• Causa traumatica o atraumatica dell’instabilità della spalla
• Direzione e grado di instabilità
• Cronicità
La classificazione di Stanmore è un sistema che suddivide i pazienti in base all’origine dell’instabilità di spalla. Nel primo sottogruppo troviamo soggetti che in seguito ad un evento traumatico riportano una instabilità. Nel secondo sottogruppo troviamo soggetti senza traumi dichiarati, con alterazioni strutturali e con alterazioni che riguardano la coordinazione muscolare. Nel terzo sottogruppo troviamo soggetti senza alterazioni strutturali che possono essere direttamente ricondotte all’instabilità ma che presentano uno schema di attivazione muscolare alterato.
Spalla instabile, le cause e i sintomi
La sintomatologia di una spalla instabile è particolarmente vasta e dipende da diversi fattori. In alcuni casi il problema può manifestarsi con dolore nello svolgimento di azioni quotidiane, come ad esempio girarsi sul letto, in altri casi i sintomi sono lievi e difficili da intercettare. Soprattutto nel caso di instabilità di spalla atraumatica, individuare i sintomi può essere particolarmente complesso anche per il paziente che soffre di questa patologia.
Il trattamento
Il trattamento dipende ovviamente da diversi fattori, uno su tutti l’origine del problema (traumatica o atraumatica). Nella prima fase della riabilitazione si lavora, come di consueto, per tranquillizzare il paziente. Per quanto riguarda gli esercizi, si inizia generalmente da movimenti che il paziente sente di poter fare con tranquillità. È stato inoltre osservato che lavorare precocemente sulla cuffia dei rotatori e sui muscoli scapolari, può portare ad una diminuzione del dolore. In linea generale, la riabilitazione mira alla riduzione del dolore, al completo recupero della mobilità dell’articolazione e al rinforzo muscolare, utile a stabilizzare la spalla.
Nei soggetti con instabilità di spalla atraumatica è necessario fare anche educazione comportamentale in quanto, a loro insaputa, compiono di frequente movimenti pseudo-lussanti.
Il Dottor Galetto, Delegato Regionale SICSeG (Società italiana di chirurgia della spalla e del gomito) del Piemonte, è specializzato nel trattamento della spalla: visita il sito e contatta lo studio Fisicamente.
Fonti: Non operative rehabiitation for traumatic and atraumatic glenohumeral instability – North American Journal of Sports Physical Therapy.