Il peso del giudizio degli altri diventa un problema quando la persona percepisce un senso di vuoto e si paralizza: la paura può causare disturbi d’ansia, sintomi depressivi e malesseri psicosomatici.
In questo approfondimento abbiamo deciso di affrontare una tematica particolarmente delicata ma di interesse comune, quella del giudizio degli altri. Chi più chi meno, tutti in qualche modo sono consapevoli che i comportamenti adottati avranno delle reazioni o conseguenze negli altri. Per alcune persone è più semplice svincolarsene, per altri diventa un vero e proprio problema difficile da gestire.
Il giudizio degli altri: quando diventa un problema?
Tutti siamo naturalmente mossi dalla voglia e dal desiderio di essere accolti, di essere accettati e approvati dall’altro. Il cervello, nel corso dell’evoluzione, ha codificato l’essere emarginati come una vera e propria minaccia. Non essere accettati significa essere isolati, rifiutati, e l’uomo per sua natura cerca l’apprezzamento e la socialità.
Molte persone arrivano al punto di temere il giudizio altrui e vivono cronicamente la sensazione che l’altro lo criticherà e giudicherà. Questi individui non riescono a farsi scivolare addosso commenti esterni, commenti che assumono un peso importante e che condizionano in modo significativo la vita del soggetto. Il modo in cui siamo stati cresciuti dai nostri genitori può influenzare la percezione di noi stessi. La mancanza di apprezzamento e di sostegno da parte delle persone più vicine può essere uno dei motivi per cui si è maggiormente colpiti dal giudizio degli altri. Se scelte e comportamenti sono la risultante di condizionamenti esterni, il soggetto in questione si allontanerà man mano da quello che egli è realmente.
Può essere difficile non farsi coinvolgere dall’opinione altrui e dalle conseguenze che le nostre scelte avranno sugli altri. Pensiamo di essere liberi ma dentro di noi si depositano frasi e giudizi che possono pesare come veri e propri macigni. Non si vorrebbe deludere le persone care o significative e per questo a volte si finisce per realizzare le aspettative di genitori o familiari.
Sensi di colpa, insicurezza e scarsa autostima possono spingere a cercare l’approvazione altrui. Se in una condizione normale si segue naturalmente il proprio comportamento e si può trarre giovamento da osservazioni o critiche costruttive, in una condizione viziata si può invece essere sopraffatti dalla paura del giudizio altrui. Tale paura blocca il normale comportamento, porta all’evitamento di opinioni, di soddisfacimento di desideri e limita azioni. In questa situazione, meno libera e felice, si tende maggiormente ad assecondare e compiacere le aspettative di altre persone.
Il peso del giudizio altrui diventa un problema quando la persona si paralizza, perde motivazione e percepisce un senso di vuoto. Si arriva ad interpretare un personaggio fasullo che non rappresenta la persona e non la farà star bene con se stessa e con gli altri. La questione può diventare invalidante, possono comparire malesseri psicosomatici, disturbi d’ansia e sintomi depressivi. La paura di essere rifiutati o di perdere una particolare relazione significativa può portare ad allontanarsi dall’essere se stessi.
Come liberarsi della paura del giudizio altrui
Se ci si rende conto che il giudizio altrui influenza in modo spropositato la nostra libertà e che la paura di agire diversamente da come desidererebbero gli altri ci impedisce di realizzare i nostri desideri, può essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia. Vivere una condizione simile, mina ingiustamente la serenità e la realizzazione individuale. Lavorare su se stessi, sull’ascolto dei propri bisogni e sulla propria autostima, aiuterà a non farsi schiacciare da pressioni altrui e ad alleggerire sensi di colpa che emergono quando non si aderisce a volontà ed aspettative esterne a sé.
Concentrarsi sulla fiducia in se stessi e smorzare anche quell’implacabile giudice interiore, che spesso vive dentro di noi, può essere utile per non farsi bloccare dalla paura del giudizio altrui. In questo modo sarà possibile (ri)collocare se stessi come priorità, con le proprie esigenze e aspirazioni e (ri)prendere in mano la propria vita.