Il Cutting è una forma di autolesionismo superficiale/moderato e consiste nel tagliare, incidere o ferire la propria pelle.
Il Cutting è una forma di autolesionismo diffuso tra i giovani (generalmente teenager) e consiste, come suggerisce il termine, nel tagliare o ferire la propria pelle. In questo approfondimento proveremo a capire nel dettaglio cos’è il Cutting e cosa spinge i ragazzi all’autolesionismo.
Cos’è il Cutting
Tecnicamente parlando, il Cutting rientra nell’autolesionismo superficiale/moderato. Come detto, questa forma di autolesionismo consiste nel tagliare o incidere o comunque ferire la propria pelle anche procurandosi piccoli ustioni ed ematomi.
A praticare cutting sono principalmente ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Nello specifico, il 90% dei giovani che praticano cutting sono ragazze che per ferirsi usano lamette. Le parti del corpo più ferite sono, in ordine, le braccia, i polsi, le gambe e la pancia.
Il cutting rappresenta un codice non verbale che i ragazzi utilizzano per comunicare una sofferenza non verbalizzabile, della quale non è possibile parlare. Andando più nel profondo, quindi, i ragazzi arrivano all’autolesionismo per comunicare al mondo esterno un malessere o comunque un profondo disagio. Tagliarsi, inoltre, significa rendere reale un dolore psichico, non tangibile: l’autolesionismo diventa uno strumento utilizzato per concretizzare un malessere, per dare una forma al dolore, per renderlo fisico, quindi reale.
Il Cutting può essere abituale, saltuario o può ridursi ad un singolo episodio. Bisogna poi valutare il grado di malessere. Più il cutting è frequente ed esteso a tutto il corpo e più la patologia psicopatologica sottostante è complessa.
Cosa spinge i ragazzi a tagliarsi
Prima di addentrarci nelle cause, è bene ricordare e sottolineare che l’adolescenza è una fase decisamente complessa durante la quale il ragazzo è chiamato a svolgere diversi compiti evolutivi andando a costruire la sua identità autonoma. Bisogna poi considerare il cambiamento estetico. Il corpo cambia e si trasforma facendo perdere al ragazzo le sicurezze che era riuscito a costruire nel corso degli anni. Ma cosa spinge i ragazzi a tagliarsi? Nella maggior parte dei casi i ragazzi iniziano a tagliarsi per imitare i propri coetanei o perché vengono a conoscenza del fenomeno sulla rete.
Per provare a capire le cause che possono spingere i ragazzi a questa forma di autolesionismo bisogna tenere a mente che il cutting risponde alla necessità da parte del ragazzo di effettuare vere e proprie modificazioni corporee. Il corpo, ossia la parte di noi stessi che è costantemente esposta al pubblico, può diventare un peso, può nascere addirittura un rifiuto.
Il cutting può essere la risposta ad una separazione. In adolescenza si realizza la crescita e avviene il passaggio tra l’infanzia e l’età adulta. Questa forma di autolesionismo può quindi essere ricondotta al dolore per il distaccamento anche fisico dalle figure di attaccamento. Il tagliarsi può anche indicare un problema del ragazzo con il proprio corpo o con la propria sessualità. In alcuni casi il cutting può essere uno strumento per distogliere l’attenzione dell’interlocutore dal nostro corpo. In chi si sente a disagio con il proprio corpo, tagliarsi significa spingere le persone a guardare i tagli senza soffermarsi sul resto del corpo. In alcuni casi il cutting diventa una forma di purificazione: ci si taglia per liberarsi da un peso, come ad esempio un trauma passato. Ci sono casi in cui si ricorre a questa forma di autolesionismo per ricevere attenzioni dagli altri, per avere risposte di accudimento.
Facendo una sintesi, è possibile affermare che quasi tutti i ragazzi che praticano cutting hanno alle spalle problemi di comunicazione e comprensione con le proprie figure di riferimento. Inoltre si tratta spesso di ragazzi che faticano o non riescono ad accettarsi e che hanno una bassa autostima.
Cutting: come si cura e quali sono i segnali
La cura consiste nel supporto psicoterapeutico al quale i ragazzi arrivano in seguito ad una richiesta di aiuto da parte di un adulto, in genere i genitori o gli insegnanti. Nella maggior parte dei casi, i ragazzi che praticano cutting non riescono a chiedere aiuto, nascondono i tagli per vergogna ed entrano in una pericolosa spirale. Ci sono però dei segnali che possono essere interpretati come campanelli d’allarme:
• abbigliamento fuori stagione, come ad esempio indumenti a maniche lunghe d’estate
• bracciali larghi, che potrebbero essere utilizzati per coprire i polsi
• difficoltà nell’instaurare relazioni e chiusura in sé stessi.
Ci sono poi casi in cui il ragazzo non manifesta alcun tipo di problema psicologico evidente, quindi ha un buon rendimento scolastico, è integrato, ha amici o comunque relazioni con i suoi coetanei. In questo caso è ovviamente più difficile per un adulto individuare il malessere.