In caso di lussazione della spalla, la riabilitazione assume un ruolo di fondamentale importanza nel percorso di recupero del paziente, questo a prescindere dalla gravità dell’infortunio.
In cosa consiste la lussazione della spalla e quali sono i sintomi
La lussazione della spalla consiste generalmente nella perdita del rapporto articolare tra la testa dell’omero e la scapola. Dal punto di vista pratico, la testa dell’omero esce dalla cavità glenoidea della scapola. La lussazione può essere anteriore o posteriore a seconda della posizione assunta della testa dell’omero. Se l’omero si posizione davanti alla scapola si parla di lussazione anteriore; nel caso in cui l’omero si posiziona dietro alla scapola si parla di lussazione posteriore, che risulta meno frequente di quella anteriore. La lussazione anteriore della spalla è più frequente rispetto a quella posteriore in quanto la zona, retta da tre piccoli legamenti, risulta particolarmente fragile.
I sintomi della lussazione sono principalmente il dolore acuto e la ridotta mobilità della spalla.
La terapia non chirurgica
Ovviamente il trattamento dipende da alcuni fattori come ad esempio l’età e il quadro clinico del paziente, le cause che hanno portato alla lussazione e il tipo di lussazione.
Generalmente la lussazione della spalla viene trattata con una terapia non chirurgica. Si procede con la riduzione della lussazione e con il riposizionamento della spalla, poi si procede con il bendaggio. Solitamente l’arto viene immobilizzato per un mese circa. La seconda fase è quella della riabilitazione che serve a recuperare la piena mobilità della spalla e a rinforzare la parte muscolare. In caso di lussazione della spalla il trattamento fisioterapico è di fondamentale importanza.
In cosa consiste il percorso fisioterapico
Per una spalla che ha subito una lussazione per la quale non si è reso necessario un intervento chirurgico si procede in una prima fase con trattamenti che mirano a ridurre il dolore e a recuperare la mobilità dell’articolazione. Si procede con la terapia manuale, ossia tecniche manuali ed esercizi utili a ridurre i tempi di recupero. La seconda fase del percorso fisioterapico si concentra sul recupero muscolare e sul controllo motorio dell’arto. La terza ed ultima fase ha come scopo quello di far recuperare al paziente la piena mobilità e funzionalità della spalla e quello di prevenire nuovi infortuni andando a rafforzare la zona della spalla.
Il metodo di lavoro dello Studio Fisicamente
Il Dottor Galetto, Delegato Regionale SICSeG (Società italiana di chirurgia della spalla e del gomito) del Piemonte, si concentra anche sulla formazione della persona. Lo studio Fisicamente si distingue per il doppio approccio. Il paziente viene seguito sia dal punto di vista fisico che psicologico. Nel percorso di recupero dopo la lussazione della spalla, il paziente viene seguito a trecentosessanta gradi e viene informato anche su quelle che sono le attività che potrebbero essere rischiose per la stabilità della spalla. Al paziente vengono inoltre fornite informazioni utili che lo aiuteranno a mantenersi in forma e ad allenare la zona della spalla, per prevenire nuovi infortuni. È possibile che al paziente vengano suggeriti degli esercizi da svolgere regolarmente e che gli consentiranno di tornare a svolgere le sue regolari attività.
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Fonti: Standard of care: acromionclavicular joint separation – Brigham and Women’s hospital